8º Reggimento artiglieria terrestre "Pasubio"

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8º Reggimento artiglieria terrestre (semovente) "Pasubio"
Stemma dell'8º Reggimento artiglieria terrestre "Pasubio"
Descrizione generale
Attiva1º luglio 1860 - oggi
NazioneBandiera del Regno di Sardegna Regno di Sardegna
Bandiera dell'Italia Regno d'Italia
Bandiera dell'Italia Italia
Servizio Armata Sarda
Regio Esercito
Esercito Italiano
TipoArtiglieria
DimensioneReggimento
Guarnigione/QGPersano
EquipaggiamentoLand Rover AR 90, M577, M548, PzH 2000
Motto"Vis ignea"
Battaglie/guerreSeconda guerra mondiale, ARMIR, Fronte orientale (1941-1945), Seconda battaglia difensiva del Don, Operazione Piccolo Saturno
Anniversari15 giugno
DecorazioniMedaglia d'oro al valor militare Medaglia d'Argento al Valor Militare Medaglia di bronzo al Valor Militare Medaglia di bronzo al Valor Militare Medaglia di bronzo al valore dell'esercito Medaglia di Bronzo al Merito della Croce Rossa Italiana
Parte di
Reparti dipendenti
Comando del Reggimento
  • Comando di reggimento,
  • 1 batteria di supporto logistico,
  • 1 batteria di acquisizione obiettivi,
  • 1 gruppo semoventi,
  • alimentato da volontari in ferma breve e in servizio permanente.
Comandanti
Comandante attualeCol. Elvidio Cedrola
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L'8º Reggimento artiglieria terrestre "Pasubio" è un'unità dell'Esercito Italiano, appartenente alla Brigata bersaglieri "Garibaldi".

La storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: 9ª Divisione fanteria "Pasubio".

Il reggimento venne costituito a Verona il 1º luglio 1860, con la denominazione di 8º Reggimento artiglieria da sette batterie preesistenti del Corpo d'artiglieria, assieme ad una batteria toscana e a tre batterie emiliane, che parteciparono alla prima e alla seconda guerra d'indipendenza, come reggimento di artiglieria del Regio Esercito con una delle batterie, la 2ª batteria, che in precedentemente alla costituzione del reggimento aveva guadagnato al suo stendardo la Medaglia di Bronzo nell'assedio di Peschiera del 1848 nel corso della prima guerra di indipendenza.[1]

Il Reggimento prese poi parte nelle Marche, nell'Umbria e nelle regioni meridionali ai combattimenti per il raggiungimento dell'unità d'Italia ed a Mola di Gaeta la 6ª batteria conquistava per il suo stendardo un'altra medaglia di bronzo. Il Reggimento prese parte, nel corso della terza guerra d'indipendenza con la 5ª batteria con 6 pezzi, il 26 luglio 1866, al vittorioso combattimento del Ponte sul Torre e alla conquista di Versa, e ai combattimenti che, il 20 settembre 1870 si svolsero a Roma, presso Porta San Pancrazio, in occasione della presa di Roma.

8º Reggimento artiglieria da campagna[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1882 la sua denominazione divenne 8º Reggimento artiglieria da campagna.[1]

Allo scoppio della prima guerra mondiale il reggimento era inquadrato tra le truppe suppletive del I Corpo d'armata alle dipendenze della 4ª Armata. Nel corso del conflitto il reggimento vide il I Gruppo sacrificarsi a San Daniele del Friuli.[1]

Nel primo dopoguerra l'8º Reggimento artiglieria è entrato a far parte nel 1926 alla Divisione Militare Territoriale di Verona, che nel 1934 divenne Divisione di fanteria "Del Pasubio" (9ª) con il reggimento che prese il nome di 8º Reggimento artiglieria per Divisione di Fanteria e nel 1935 8º Reggimento artiglieria "Del Pasubio".[1]

Nel corso della seconda guerra mondiale l'8º Reggimento artiglieria da campagna venne impiegato nella campagna di Russia, nel corso della quale il suo stendardo venne decorato con una Medaglia d'Argento guadagnata durante l'offensiva che condusse il Reggimento con la Divisione "Pasubio", dall'agosto 1941 al maggio 1942, per oltre 1 000 chilometri in territorio nemico fino al Don, cui seguì una Medaglia d'oro nel terribile calvario della battaglia difensiva del Don, dal 1º dicembre 1942 al 15 gennaio 1943, nella quale il Reggimento andò pressoché distrutto riuscendo a portare in salvo lo Stendardo a cui fece da scorta l'ultimo cannone, trainato a braccia con la forza dell'orgoglio per 280 chilometri.[1]

Nell'Esercito Italiano[modifica | modifica wikitesto]

Il Reggimento è stato ricostituito a Livorno nel 1947 come "Reggimento artiglieria da Campagna" della Divisione "Friuli". Nel 1960 venne trasferito alle dipendenze del V Corpo d'armata e nel 1964 venne inquadrato nella Brigata di cavalleria "Pozzuolo del Friuli".[1]

Il 1º ottobre 1975, a seguito della ristrutturazione dell'Esercito Italiano, veniva sciolto dando vita a due unità gemelle: l'8º gruppo artiglieria da campagna semovente "Pasubio", con sede in Banne presso Trieste, ed il 120º gruppo artiglieria da campagna semovente "Po" con sede a Palmanova.[1]

Il 18 settembre 1996 ha riassunto l'ordinamento reggimentale trasferendosi dalla sede triestina a quella di Udine. Il 30 settembre 2001, in seguito ai provvedimenti ordinativi derivannti dal Decreto Legislativo 214/00, lascia la sede di Udine ed il 1º ottobre dello stesso anno si ricostituisce, alle dipendenze della Brigata "Garibaldi", nella sede di Persano presso Salerno, con personale e materiali del disciolto 11º Reggimento artiglieria da campagna semovente "Teramo" che ne eredita Stendardo e tradizioni.[1]

Soccorso alla popolazione[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1976 ha partecipato attivamente alle operazioni di soccorso alle popolazioni friulane duramente colpite dal sisma del 6 maggio. In tale occasione lo Stendardo è stato decorato di Medaglia di Bronzo al Valore dell'Esercito.[1]

Nel febbraio 2012 aliquote di personale e mezzi dell'8º Reggimento artiglieria terrestre "Pasubio" sono stati mobilitati per l'emergenza maltempo e sono intervenuti per ripristinare la viabilità a Potenza, Melfi, Lagonegro e Forenza.[2]

Scudo[modifica | modifica wikitesto]

Interzato in palo: nel primo, partito di rosso e d'argento alla croce dell'uno all'altro, accantonata nel secondo cantone da un capo d'azzurro, carico di tre gigli d'oro, ordinati in fascia ed alternati da quattro denti di un lambello cucito di rosso (Capo d'Angio, per Bologna) e nel quarto cantone, dal giglio bottonato di rosso (di Firenze); nel secondo, troncato: nel 1º, contro troncato, a) d'azzurro, alla ruota d'oro raggiata di otto; b) di verde, a due anguille al naturale, poste in palo, attraversanti sulla troncatura (di Peschiera); nel 2º, inquartato di rosso e d'argento (di Gaeta); nel terzo, d'azzurro al tridente bizantino d'Ucraina d'oro, sormontato da una stella d'argento. Il tutto abbassato al capo d'oro con quartier franco destro d'azzurro caricato dal tridente bizantino d'Ucraina d'oro.

Ornamenti esteriori:

  • lo scudo è sormontato dalla corona turrita degli Enti Militari
  • lista bifida d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto, in lettere maiuscole di nero: VIS IGNEA
  • nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo: 1 M.O.V.M., 1 M.A.V.M., 2 M.B.V.M., 1 M.B.V.E.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

AR 90
VCC
M577
M548
PZH 2000

Decorazioni alla Bandiera di Guerra[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Decreto 31 dicembre 1947 In dieci giorni di durissimi combattimenti, con violenza inaudita e fede sovrumana degne delle sue grandi tradizioni, decimava il nemico susseguentesi in continui attacchi, concorreva, in strettissima unione con i fanti, a distruggerlo ed a farlo retrocedere dove, per numero stragrande, era riuscito a mettere piede sulle sue posizioni, pilastro della difesa, sicura raccolta e base di partenza per i fanti travolti dal combattimento, talvolta unico scudo verso il nemico. Rifulgeva nella successiva logorante lotta, intesa ad aprirsi un varco, ripetutamente, per vari giorni consecutivi, attraverso le imbaldanzite schiere di mezzi corazzati accerchianti. Né le estenuanti tappe del tragico ripiegamento lungo la nevosa gelida steppa russa, né il calvario del supremo olocausto del superstite pugno d'eroi, incalzato, braccato, falciato, valsero a fiaccare l'animo intrepido, il saldo cuore e lo strenuo valore che, dopo un mese di contrastata, sfibrante lotta, trionfava sulla maggiore potenza dei mezzi corazzati nemici".[3] (1º dicembre 1942 - 15 gennaio 1943)»
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Decreto 12 maggio 1949 A servizio di una divisione di Fanteria impegnata in successive ed aspre battaglie offensive e per prima lanciata all'inseguimento di forti retroguardie avversarie attraverso piste primitive che l'imperversare del maltempo rendeva intransitabili, superando le più rudi fatiche e privazioni sfibranti, per mille chilometri di penetrazione in territorio osteggiato dalla guerra di parte, portava i suoi pezzi a lampeggiare contro le munite linee che ilnemico aveva apprestate a difesa della zona e, confermando poi, nel corso della sosta invernale e nelle deprimenti condizioni atmosferiche e logistiche, l'alto spirito militare dei suoi ranghi, alle proprie fanterie, vigilanti su esteso e delicato settore, assicurava col prestigio di una tecnica esperta il contributo del coraggio accomunato nel sacrificio del sangue (agosto 1941 - maggio 1942)»
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Decreto 5 giugno 1848 Per essersi lodevolmente distinta all'assedio e presa di Peschiera (alla 1ª batteria)»
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Decreto 1º giugno 1861 Per essersi distinta alla presa di Mola e Castellone (alla 6ª batteria)»
Medaglia di bronzo al valore dell'esercito - nastrino per uniforme ordinaria
«Decreto 4 gennaio 1978 Al verificarsi del grave terremoto che colpiva il Friuli, interveniva tempestivamente con uomini e con mezzi in soccorso alle popolazioni duramente colpite. Operando con coraggio ed abnegazione e profondendo tutte le energie, dava un validissimo ed efficace aiuto ai sinistrati, contribuendo a ridurre i danni del tragico evento. L'opera svolta ha riscosso l'approvazione delle autorità e la riconoscenza delle popolazioni soccorse, rafforzando il prestigio dell'Esercito (6 - 15 maggio 1976).»
Medaglia di Bronzo al Merito della Croce Rossa Italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«L'8º reggimento artiglieria terrestre "Pasubio" nel corso delle missioni svolte all'estero (Afghanistan, Kosovo e Libano) ha continuamente collaborato con la Croce Rossa Italiana Comitato Locale di Serre e ha offerto il proprio incondizionato aiuto, donando numerosi esempi di generoso spirito di altruismo e solidarietà umana. Gli interventi di collaborazione nei diversi scenari esteri ad alto valore morale e sociale hanno testimoniato il forte spirito di attaccamento all'Associazione contribuendo a esaltarne il prestigio - Roma 10 ottobre 2008»

Stemma[modifica | modifica wikitesto]

Scudo: interzato in palo: nel primo partito di rosso e d'argento alla croce dell'uno nell'altro, accantonata nel 2º dal capo d'Angiò (Bologna) e nel 4º dal giglio di Firenze di rosso; nel secondo troncato: nel 1º campo di cielo, nel 2º di verde, alle due anguille poste in palo attraversanti sulla troncatura, accompagnate in capo da una ruota di otto raggi d'oro (Peschiera); sotto inquartato di rosso e d'argento (Gaeta); nel terzo di azzurro all'arma di Ucraina d'oro, sormontato da una stella d'argento (5). Il tutto abbassato al capo d'oro con quartier franco destro d'azzurro caricato all'arma di Ucraina

Corona turrita.

Ornamenti esteriori: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "Vis ignea".

nastro rappresentativo delle ricompense al Valore: una medaglia d'Oro al Valor Militare, una medaglia d'argento al Valor Militare, due medaglie di bronzo al Valor Militare, una medaglia di bronzo al valore dell'esercito sono annodate nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Festa del reggimento[modifica | modifica wikitesto]

Armi e mezzi in dotazione[modifica | modifica wikitesto]

Informazioni ricavate dalla pagina dell'8º Reggimento artiglieria terrestre "Pasubio" nel sito dello Stato Maggiore dell'Esercito.[4]

Armamento[modifica | modifica wikitesto]

Mezzi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i 8º Reggimento artiglieria terrestre "Pasubio" - La Storia.
  2. ^ Emergenza neve: l'esercito in prima linea Riepilogo attività svolte dall'Esercito per l'emergenza neve al 15 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2013)..
  3. ^ Quirinale - scheda - visto 28 luglio 2011..
  4. ^ Informazioni ricavate dalla pagina dell'8º Reggimento artiglieria terrestre "Pasubio" sul sito dello Stato Maggiore dell'Esercito Copia archiviata, su esercito.difesa.it. URL consultato il 12 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2010)..

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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