Viene acquistata l’ala sinistra Povero, oltre al portiere Gelati, al terzino Vercelli e al mediano Ramello. Ma il vero colpo è il centromediano Hajos, ungherese, un colosso.
Al Mirabello viene costruita una gradinata di pochi gradini di fronte alla tribuna. Nonostante la costosa campagna di rafforzamento la Reggiana alla fine retrocede, perdendo i tre stranieri, Hajos, Powolny, e anche l'oriundo Felice Romano. Finiscono rispettivamente al Milan, all’Inter e al Genoa.
La Reggiana fa pari in campionato con le due grandi, Genoa e Juventus, ma non basta. Come non basta il ritorno, a campionato in corso, di Karl Stürmer.[1] L'inizio, con le vittorie interne contro Padova e Livorno, aveva fatto presagire un campionato tranquillo, ma le pesanti sconfitte di novembre con la Cremonese (al Mirabello per 2 a 0) e ad Alessandria, contro i locali, per 6 a 0, si mostrano indicative di una crisi. Poi al ritorno altrettanto esemplari le sconfitte col Padova, nella città del Santo, per 6 a 2 e di Milano, col Milan, per 4 a 0, sia pure intervallate dalla vittoria contro il Parma per 2 a 0 al Mirabello. Le due vittorie interne nelle ultime due partite (contro la Juventus per 2 a 0 e contro il Mantova per 4 a 0) non evitano la retrocessione.
^Gara rinviata il 20 dicembre 1925 per impraticabilità del campo; cfr. Le partite di Campionato sospese, in La Stampa, 21 dicembre 1925, p. 3. URL consultato il 1º febbraio 2021.
Ezio Fanticini, Andrea Ligabue, La storia della Reggiana, Reggio Emilia, Il Resto del Carlino, edizione Reggio, 1993, pp. 11-12.
Carlo Fontanelli, Alfredo Ferraraccio, 1919-2003 - La favola granata - La storia dell'A.C. Reggiana, Empoli (FI), Geo Edizioni S.r.l. - stampa: Tipografia Palagini, San Miniato (PI), pp. 38-40.
Mauro Del Bue, Una storia Reggiana, le partite, i personaggi, le vicende dai pionieri alla liberazione, 1919-1945 (1º volume), Montecchio Emilia (RE), Aliberti Editore, 2006, pp. 94-109.