Caproni Ca.3
Caproni Ca.3 | |
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Descrizione | |
Tipo | Biplano pionieristico |
Equipaggio | 1 |
Progettista | ![]() |
Cantieri | Malpensa |
Data impostazione | 1910 |
Data primo volo | Fine 1910 o inizio 1911 |
Esemplari | 1 |
Dimensioni e pesi | |
Struttura | Legno |
Lunghezza | 8,90 m |
Apertura alare | 12,50 m |
Rivestimento | Tela |
Superficie alare | 34 m² (superficie portante totale, impennaggi inclusi)[1] |
Peso a vuoto | 240 kg[1] |
Peso carico | 360 kg |
Propulsione | |
Motore | Un Rebus da 4 cilindri in linea |
Potenza | 50 CV (36,8 kW) |
I dati sono tratti da Aeroplani Caproni[2] | |
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Il Caproni Ca.3 fu il terzo aeroplano progettato e costruito dal pioniere dell'aviazione trentino Gianni Caproni. Più grande ma più leggero dei predecessori Ca.1 e Ca.2, era un biplano monomotore a elica traente con configurazione tradizionale; era tuttavia privo della fusoliera, sostituita da una trave formata da due steli di bambù e tre montanti verticali che li collegavano.
Storia del progetto
[modifica | modifica wikitesto]Il Caproni Ca.3 fu sviluppato da Gianni Caproni subito dopo i parziali successi rappresentati dai suoi primi due aeroplani, il Ca.1 e il Ca.2 appunto, i quali si erano alzati in volo con successo tra il maggio e l'agosto del 1910 ma erano stati incapaci di atterrare con delicatezza ed erano entrambi andati distrutti al termine del volo inaugurale.
Tecnica
[modifica | modifica wikitesto]Il Ca.3 conservava, rispetto ai predecessori, la configurazione biplana con impennaggi in coda e motore traente in testa all'aereo. Se ne differenziava tuttavia per il fatto di essere un sesquiplano, cioè un biplano con l'ala inferiore nettamente più corta di quella superiore; per il carrello, che abbandonava le due ruote stabilizzatrici collocate sotto le estremità alari che avevano caratterizzato il Ca.1 e il Ca.2; per il profilo alare, che introduceva la doppia curvatura suggerita a Caproni dall'amico e collega Henri Coandă; per la mancanza di una vera e propria fusoliera, in luogo della quale erano presenti due travi in bambù (irrigidite da tre montanti verticali) che sorreggevano i piani di coda.[1]
Impiego operativo
[modifica | modifica wikitesto]In un articolo pubblicato sulla Lettura Sportiva l'11 gennaio 1911, il giornalista Annibale Arano descrisse così il Ca.3 e alcuni suoi tentativi di prendere il volo presso Malpensa, nell'inverno 1910-1911:[3]
La direzione è tutta concentrata nel volante che ingegnosamente provvede a tutte le manovre. Un bilanciere ai piedi le sussidia. Le ali, mi perdonino i tecnici se i termini sono poco appropriati, si curvano in una specie di doppia curvatura e presentano la particolarità di evitare, possibilmente, i risucchi d'aria. La coda è semirigida e tende a evitare possibili capovolgimenti. Il motore è anteriore, ed il posto per l'aviatore è tra la coda e le ali. Le precauzioni e le prudenze dopo queste ultime tragiche morti, risorgono e s'impongono e lottano coraggiose a scacciare nei limiti del possibile, i lutti che il triste destino prepara ad ali men salde e temerarie.
Si tenta un volo malgrado la neve alta.
L'amico devoto, Zweifel,[4] sale sul seggiolino, e tenta a più riprese.
Ma è inutile. La neve ostacola ogni mossa, ed il N. 3 ritorna fra gli altri fratelli a sonnecchiare finché, dileguato il bianco mantello, più tardi, il vortice turbinoso dell'elica piegherà a terra gli sterpi piccini della brughiera.»
Ulteriori dettagli dell'attività di volo del Ca.3, svolta nella prima metà del 1911, non sono noti.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Giovanni Celoria, Tre anni di aviazione nella brughiera di Somma Lombardo (5 aprile 1910 – 5 aprile 1913), Milano, Stab. Tip. Unione Cooperativa, 1913, p. 157, ISBN non esistente. (Ristampato in edizione anastatica a cura di Romano Turrini, Trento, Il Sommolago – Museo dell'Aeronautica G. Caproni – Comune di Arco, 2004).
- ^ Rosario Abate, Gregory Alegi, Giorgio Apostolo, Aeroplani Caproni – Gianni Caproni ideatore e costruttore di ali italiane, Museo Caproni, 1992, p. 241, ISBN non esistente.
- ^ Annibale Arano come citato in Celoria, p. 15.
- ^ Il giovane Guglielmo "Willy" Zweifel, roveretano, era un amico collaboratore di Caproni. Dopo che il pilota del Ca.1 e del Ca.2, Ugo Tabacchi, era stato chiamato per svolgere il servizio militare, in alcune occasioni fu Zweifel a pilotare i velivoli Caproni. Si veda Celoria, pp. XXI, 11, 14-15.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Rosario Abate, Gregory Alegi, Giorgio Apostolo, Aeroplani Caproni – Gianni Caproni ideatore e costruttore di ali italiane, Museo Caproni, 1992, ISBN non esistente.
- Giovanni Celoria, Tre anni di aviazione nella brughiera di Somma Lombardo (5 aprile 1910 – 5 aprile 1913), Milano, Stab. Tip. Unione Cooperativa, 1913, ISBN non esistente. (Ristampato in edizione anastatica a cura di Romano Turrini, Trento, Il Sommolago – Museo dell'Aeronautica G. Caproni – Comune di Arco, 2004).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Caproni Ca.33