Castello di Lacore

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Castello di Lacore
Ubicazione
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
CittàCasanova, frazione di Bardi
Coordinate44°39′36.2″N 9°49′45.1″E / 44.660056°N 9.829194°E44.660056; 9.829194
Mappa di localizzazione: Nord Italia
Castello di Lacore
Informazioni generali
Tipocastello
Inizio costruzioneentro il X secolo
Materialepietra
Condizione attualepochi ruderi
Visitabile
Informazioni militari
Funzione strategicadifesa della val Ceno
[1]
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Il castello di Lacore era un maniero medievale, i cui resti sorgono sulla cima di un rilievo a picco sul torrente Ceno nei pressi di Casanova, frazione di Bardi, in provincia di Parma.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le più antiche testimonianze dell'esistenza di un casale a Lacore risalgono al 770; l'insediamento fu probabilmente fondato dai Longobardi,[2] come confermato dai nomi degli abitanti riportati nei documenti dell'epoca, tipici dell'antico popolo germanico,[1] e dal toponimo, derivato forse dal longobardo lakar, ossia "accampamento".[1]

Il villaggio continuò a essere citato come casale fino all'898; negli anni seguenti il borgo, collocato in una strategica posizione panoramica sulla cima di un'altura a picco sul Ceno, fu fortificato e trasformato in un castellum difensivo, come testimoniato da documenti del 907 e del 917.[1]

Il maniero continuò a essere abitato fino almeno all'XI secolo,[2] ma successivamente fu abbandonato e cadde in rovina, probabilmente in seguito alla costruzione di altre fortificazioni nella zona e al graduale prevalere del castello di Bardi sul territorio circostante.[1]

I ruderi, nel tempo sepolti dalla vegetazione, furono parzialmente riportati alla luce tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Del grande castello alto-medievale, esteso sulla sommità di un rilievo, si conservano le tracce di varie murature in pietra, seminascoste da un querceto ai margini di un prato.[1]

Le mura esterne, poste ai piedi del poggio, sono visibili prevalentemente nella porzione settentrionale e in prossimità dell'antico portale d'accesso verso il Ceno; sulla cima dell'altura si trovano i ruderi della cinta muraria interna e, verso il torrente, la base di una torre a pianta circolare, trasformata in epoca imprecisata in forno per la calce.[1]

Nel prato a nord del rilievo si conservano infine i resti di alcune tombe, rinvenute agli inizi del XX secolo da un gruppo di contadini.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i Il castello di Lacore, su valcenoweb.it. URL consultato il 10 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 17 aprile 2016).
  2. ^ a b Destefanis, p. 74.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Eleonora Destefanis, Il monastero di Bobbio in età altomedievale, Firenze, All'Insegna del Giglio, 2002.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]