Kṣatriya

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Gli kṣatriya (in sanscrito क्षत्रिय, con grafia anglicizzata kshatriya) sono la seconda casta nel sistema delle caste induiste, sotto ai bramini e sopra a vaiśya, śūdra.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Con tale sostantivo maschile sanscrito si indica la casta dei guerrieri, dei militari, quindi di coloro che hanno il potere, il dominio, cioè i regnanti. Secondo l'Induismo sono stati creati dalle braccia del dio Brahmā.

Nella cultura religiosa vedica[modifica | modifica wikitesto]

Collocati subito dopo i bramini, gli kṣatriya rappresentano nei Veda la casta guerriera al cui interno sono scelti i rājan (i "re"; cfr. il latino rex), quindi coloro che si occupano di condurre la guerra, coadiuvati dai capi "orda" (grāma), i grāmaṇi, quando sono stanziati su uno specifico territorio, o dai capi "esercito" (sénā), i sénānī, quando guidano un esercito che prescinde da uno specifico territorio.

Gli kṣatriya sono quindi quei "giovani", i "mortali", pronti alla "morte" (mṛtyu), ossia marya,[1] detti anche vṛka ("squartatori di lupi"),[2] caratterizzati dai lunghi capelli intrecciati e dal furor bellico (divinizzato in Manyu).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cfr. il nome latino Marius, l'iranico mairya, o il mitannico maryannu indicante i combattenti sul carro.
  2. ^ Cfr. l'iranico vəhrha.

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