Lipari (Italia)

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Lipari
comune
Lipari – Stemma
Lipari – Bandiera
Lipari – Veduta
Lipari – Veduta
Panorama del centro abitato di Lipari
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sicilia
Città metropolitana Messina
Amministrazione
SindacoRiccardo Gullo (lista civica Rinascita Eoliana) dal 13-6-2022
Territorio
Coordinate38°28′02.21″N 14°57′19.59″E / 38.467281°N 14.955442°E38.467281; 14.955442 (Lipari)
Altitudine44 m s.l.m.
Superficie89,72[2] km²
Acque interneTrascurabili
Abitanti12 475[3] (30-6-2022)
Densità139,04 ab./km²
Frazioni27
Altre informazioni
Cod. postale98055, 98050
Prefisso090
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT083041
Cod. catastaleE606
TargaME
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[4]
Cl. climaticazona B, 758 GG[5]
Nome abitantiliparesi o liparoti
Patronosan Bartolomeo
Giorno festivo24 agosto
Parte diregione agraria n.11 (Isole di Lipari)[1]
MottoPer troppo fedeltà porto corona
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Lipari
Lipari
Lipari – Mappa
Lipari – Mappa
Posizione del comune di Lipari nella città metropolitana di Messina
Sito istituzionale

Lipari (IPA: ˈlipari, Lìpari in siciliano) è un comune italiano di 12 475 abitanti[3] della città metropolitana di Messina in Sicilia.

Il suo territorio comunale si estende su sei delle sette isole Eolie: Lipari, Vulcano, Panarea, Stromboli, Filicudi e Alicudi.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di Lipari è formato da sei delle sette isole principali delle isole Eolie (Salina, infatti, è amministrativamente autonoma, in quanto si separò nel 1867), alle quali si aggiungono numerosi isolotti e scogli disabitati. Disposte a forma di Y, le isole sono ubicate al largo della Sicilia settentrionale, di fronte alla costa tirrenica messinese.

  • Lipari (37,3 km², circa 10.700 abitanti)
  • Vulcano (21 km², circa 300 abitanti), all'estremità sud dell'arcipelago
  • Stromboli (12,2 km², circa 400 abitanti), con l'isolotto di Strombolicchio, all'estremità nord-est dell'arcipelago
  • Filicudi (9,5 km², circa 250 abitanti)
  • Alicudi (5,1 km², circa 100 abitanti), all'estremità ovest dell'arcipelago
  • Panarea (3,4 km², circa 250 abitanti), con gli isolotti di Basiluzzo, Dattilo, Lisca Bianca e altri

Di grande importanza sono i fenomeni vulcanici, le cui manifestazioni più evidenti sono il cratere di Vulcano e quello di Stromboli. In prospettiva soprattutto storica ha una certa importanza anche il vulcanismo di Lipari, che ha originato fenomeni quali le terme di San Calogero.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica dell'isola di Stromboli.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

L'etimologia del nome Lipari è incerta: secondo alcuni si riconnetterebbe al termine greco λιπαρός (liparós), nel senso di "grasso, untuoso" e, per estensione, "fertile". Secondo altri invece esso potrebbe derivare dal linguaggio di una popolazione siciliana preindeuropea, ed essere legato al tema libe-, col significato di "blocco di pietra".[6]

Secondo la mitologia greca, invece, l'isola prende il nome da Liparo, colonizzatore dell'isola. Liparo, figlio di Ausone (a sua volta figlio di Ulisse) raggiunse insieme ad un gruppo di guerrieri l'isola che prese il suo nome, dove fondò una fiorente colonia, introducendo l'agricoltura e regnando per molti anni.[7]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Isole Eolie § Storia e Storia di Lipari.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Stemma comunale[modifica | modifica wikitesto]

Su sfondo azzurro è rappresentato un castello fortificato e merlato, dotato di tre torri, di cui quella centrale è la più alta. All'ingresso del castello è rappresentato san Bartolomeo, patrono del comune. In alto è riportato il motto "Per troppo fedeltà porto corona". Lo stemma risale agli inizi del XIII secolo[8] ed è stato formalmente riconosciuto con decreto del capo del governo del 30 aprile 1934.[9]

Gonfalone[modifica | modifica wikitesto]

Il gonfalone municipale, concesso con regio decreto dell'8 marzo 1937[9], è costituito da un drappo di azzurro.

Simbolo dell'isola di Lipari[modifica | modifica wikitesto]

Il simbolo dell'isola di Lipari è un decoro del periodo barocco, caratteristico degli angoli dei balconi in ferro battuto, a cui viene tradizionalmente attribuito un importante potere protettivo. È rappresentato da due spade normanne che tagliano i quattro venti (raffigurate nei punti cardinali da mezzelune arabe), unite da un chiodo centrale (o "grande spillo"). A quest'ultimo risale la traccia del decoro barocco che ornava gli scudi degli spagnoli.[10]

Il centro abitato di Lipari con il castello

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Strutture del periodo pre-greco

  • Acropoli e contrada Diana: villaggi del Neolitico (4500-4000 a.C.), Eneolitico (3000-2300 a.C.), Bronzo Antico, medio e recente (2200-900 a.C.)

Strutture del periodo greco

  • Acropoli: tracce di edifici e "bothros" detto "di Eolo"; colonne e capitelli riusati nel chiostro normanno
  • Contrada Diana: mura greche di IV secolo a.C. ad emplekton, doppia cortina in blocchi pseudo-isodomi e con catene
  • Edifici industriali di contrada Portinente (vasche di decantazione dell'argilla)

Strutture del periodo romano

  • Acropoli, impianto urbanistico, domus, strade e canalizzazioni
  • Contrada Diana (via Bernardino Re), stabilimento termale
  • Contrada Diana (area archeologica), aggere di I secolo a.C., edifici abitativi
  • Ipogei funerari di età medio e tardo imperiale

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[23]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo le statistiche ISTAT[24] al 1º gennaio 2017 la popolazione straniera residente nel comune era di 1 151 persone, pari al 9% della popolazione. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:[24]

Distribuzione del gruppo siciliano

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Lingua siciliana e Dialetto eoliano.

Oltre alla lingua ufficiale italiana, a Lipari si parla la lingua siciliana nella sua variante eoliana. La ricchezza di influenze del siciliano, appartenente alla famiglia delle lingue romanze e classificato nel gruppo meridionale estremo, deriva dalla posizione geografica dell'isola, la cui centralità nel mar Mediterraneo ne ha fatto terra di conquista di numerosi popoli gravitanti nell'area mediterranea.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Musei[modifica | modifica wikitesto]

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di Lipari è l'unico in Italia a essere suddiviso su ben sei isole abitate, in ognuna delle quali vi sono centri abitati e case sparse.

Frazioni[modifica | modifica wikitesto]

Ciascuna delle sei isole che compongono il comune di Lipari è una frazione riconosciuta a sé stante, ognuna a sua volta composta da piccoli paesi e borgate:

  • Lipari: Acquacalda, Canneto, Pianoconte, Quattropani, Lami, Pirrera, Porticello, Annunziata-Raviola, Santa Margherita, Pianogreca, Monte Gallina e San Salvatore
  • Vulcano: Vulcano Porto, Vulcano Piano, Gelso e Vulcanello
  • Stromboli: San Vincenzo, Piscità e Ginostra
  • Panarea: Drauto, San Pietro e Ditella
  • Filicudi: Pecorini, Pecorini a Mare, Filicudi Porto e Stimpagnato
  • Alicudi: Alicudi Porto e Perciato

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è presentata una tabella relativa ai primi cittadini che si sono succeduti in questo comune dal 1951.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
ottobre 1951 giugno 1952 Antonino Saltalamacchia Democrazia Cristiana Sindaco [25]
giugno 1952 3 luglio 1975 Francesco Vitale Democrazia Cristiana Sindaco [25]
4 luglio 1975 22 dicembre 1980 Tommaso Carnevale Democrazia Cristiana Sindaco [25]
23 dicembre 1980 5 aprile 1981 Bartolo Cannistrà Democrazia Cristiana Sindaco [25]
6 aprile 1981 4 aprile 1982 Tommaso Carnevale Democrazia Cristiana Sindaco [25]
5 aprile 1982 27 marzo 1983 Marcello D'Albora Democrazia Cristiana Sindaco [25]
28 marzo 1983 17 giugno 1983 Bartolo Cannistrà Democrazia Cristiana Sindaco [25]
18 giugno 1983 1º giugno 1984 Emanuele Carnevale Democrazia Cristiana Sindaco [25]
2 giugno 1984 27 maggio 1985 Tommaso Carnevale Democrazia Cristiana Sindaco [25]
28 maggio 1985 23 luglio 1985 Angelo Li Donni Democrazia Cristiana Sindaco [25]
24 luglio 1985 22 luglio 1986 Letterio Corbo - Commissario prefettizio [25]
23 luglio 1986 15 febbraio 1987 Tommaso Carnevale Democrazia Cristiana Sindaco [25]
16 febbraio 1987 30 gennaio 1988 Emanuele Carnevale Democrazia Cristiana Sindaco [25]
31 gennaio 1988 14 giugno 1988 Tommaso Carnevale Democrazia Cristiana Sindaco [25]
15 giugno 1988 31 agosto 1988 Annalisa Leone Democrazia Cristiana Sindaco [25]
1º settembre 1988 18 novembre 1989 Angelo Li Donni Democrazia Cristiana Sindaco [26]
18 novembre 1989 16 novembre 1992 Mariano Bruno Democrazia Cristiana Sindaco [26]
16 novembre 1992 26 novembre 1993 Tommaso Carnevale Democrazia Cristiana Sindaco [26]
27 novembre 1993 31 gennaio 1994 Emanuele Carnevale Democrazia Cristiana Sindaco [25][27]
1º febbraio 1994 28 giugno 1994 Antonino Caiola - Commissario prefettizio [25]
28 giugno 1994 12 luglio 2001 Michele Giacomantonio Partito Popolare Italiano Sindaco [26]
13 luglio 2001 28 novembre 2001 Antonino Turrisi - Commissario prefettizio [25]
29 novembre 2001 8 maggio 2012 Mariano Bruno Forza Italia Sindaco [26]
8 maggio 2012 13 giugno 2022 Marco Giorgianni Lista civica Sindaco [26]
13 giugno 2022 in carica Riccardo Gullo Lista civica Sindaco [26]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di Lipari fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: regione agraria n.11 (Isole di Lipari).[1]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b GURS Parte I n. 43 del 2008, su gurs.regione.sicilia.it. URL consultato il 28 marzo 2015.
  2. ^ Dati Istat 2011, su istat.it. URL consultato il 26 marzo 2015.
  3. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  4. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  5. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  6. ^ Dizionario di toponomastica, UTET, 2006, pp. 418-420, ISBN 978-88-02-07228-9.
  7. ^ Diodoro Siculo, Bibliotheca historica (V 7,6).
  8. ^ Il simbolo di Lipari, su lipari.biz. URL consultato il 17 febbraio 2019.
  9. ^ a b Lipari, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 22 giugno 2023.
  10. ^ Giacomantonio sul simbolo di Lipari, su lipari.biz. URL consultato il 17 febbraio 2019.
  11. ^ a b Abate Francesco Sacco, Dizionario geografico del Regno di Sicilia, Volume I, Reale Stamperia, Palermo, 1800, pag. 246
  12. ^ Jean Houël, "Voyage pittoresque des isles de Sicile, de Malte et de Lipari. (1782-1787)"
  13. ^ Vincenzo Mortillaro, pp. 134-136.
  14. ^ Vincenzo Mortillaro, p. 136.
  15. ^ Vincenzo Mortillaro, pp. 54 e 138.
  16. ^ Vincenzo Mortillaro, p. 140.
  17. ^ Vincenzo Mortillaro, p. 143.
  18. ^ Vincenzo Mortillaro, pp. 137-138.
  19. ^ Vincenzo Mortillaro, pp. 140-141.
  20. ^ Vincenzo Mortillaro, p. 48.
  21. ^ Vincenzo Mortillaro, p. 50.
  22. ^ Caterina Conti : come nacquero i murales e come si è arrivati al restauro | Il Giornale di Lipari, su www.giornaledilipari.it. URL consultato il 9 dicembre 2017.
  23. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  24. ^ a b Cittadini Stranieri. Popolazione residente e bilancio demografico al 31 dicembre 2016
  25. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r Copia archiviata, su portalestoria.net. URL consultato il 6 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2018).
  26. ^ a b c d e f g http://amministratori.interno.it/
  27. ^ Diede le dimissioni in seguito a vicende giudiziarie: Archivio storico eoliano, su archiviostoricoeoliano.it. URL consultato il 10 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 10 ottobre 2018).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gin Racheli, Eolie: natura, storia, arte, turismo, Mursia, 1998, ISBN 9788842523284, OCLC 39859420.
  • Michele Giacomantonio, Navigando nella storia delle Eolie, Pungitopo, 2010, ISBN 9788889244678, OCLC 39859420.
  • Leopoldo Zagami, Lipari ed i suoi cinque millenni di storia, Messina, Tipografia D'Amico, 1960.
  • Maria Amalia Mastelloni e Maria Clara Martinelli, Lipari, archeologia e storia nella Contrada Diana, Palermo, 2015.
  • Maria Amalia Mastelloni e Maria Clara Martinelli, Il museo archeologico, Palermo, 2015.
  • Maria Amalia Mastelloni, Tracciare le linee, dividere il territorio: lo spazio suddiviso e la fondazione di alcune apoikiai d’Occidente (PDF), in Thiasos, n. 5.2, Convegni, 2016, pp. 7-32.
  • Maria Amalia Mastelloni (a cura di), Lipara ed il teatro (PDF), Palermo, 2015.
  • Maria Amalia Mastelloni, Le maschere fittili di Lipari: nuove riflessioni sulle espressioni artigianali liparesi di IV e III sec. a.C., in Thiasos, n. 5.2, Convegni, 2016, pp. 7-32.
  • Maria Amalia Mastelloni, Le maschere fittili di Lipari: nuove riflessioni sulle espressioni artigianali liparesi di IV e III sec. a.C., in Marina Cipriani, Angela Pontrandolfo e Michele Scafuro (a cura di), Dialoghi sull'Archeologia della Magna Grecia e del Mediterraneo - Atti del II Convegno Internazionale di Studi, vol. 3, Paestum, 2018, pp. 709-720.
  • Marcella Di Bella, Maria Amalia Mastelloni, Angela Baldanza, Simona Quartieri, Francesco Italiano, Alessandro Tripodo, Davide Romano, Fabio Leonetti e Giuseppe Sabatino, Archaeometric constraints by multidisciplinary study of Richborough 527 amphorae and yellow clays from the c.da Portinenti pottery workshop (Lipari island, Italy), in Archaeological and Anthropological Sciences, vol. 11, 2019, pp. 2957-2970, DOI:10.1007/s12520-018-0727-2.
  • Maria Amalia Mastelloni, Marcella Di Bella, Angela Baldanza e Giuseppe Sabatino, Terrecotte architettoniche di Lipari: note su influssi formali e dati tecnici da analisi sperimentali, in Deliciae Fictiles V. Networks and Workshops. Fifth International Conference on Architectural Terracottas and Decorative Roof Systems in Italy, Oxford, 16-18 marzo 2018, pp. 217-228.
  • Maria Amalia Mastelloni, Il gruppo del pittore di Lipari e la pittura policroma vascolare della metà del IV a.C., in Marina Cipriani, Angela Pontrandolfo e Michele Scafuro (a cura di), Dialoghi sull’Archeologia della Magna Grecia e del Mediterraneo. Contesti, produzioni e circolazioni, Paestum, 2018, pp. 813-830.
  • Maria Amalia Mastelloni, Lipari (Messina) 1942-1987: da un sopralluogo alla creazione di un grande istituto. Storie di impegno sociale, ricerca e studio, in Rosalba Panvini e Fabrizio Nicoletti (a cura di), Archeologia in Sicilia nel Secondo Dopoguerra, Catania, 2020, pp. 179-193.
  • Vincenzo Mortillaro, Giornale di scienze, letteratura ed arti per la Sicilia, volumi 75 e 76 (2ª numerazione), Palermo, Stamperia Orotea, 1841.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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