Mario Cenzi

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Mario Cenzi
NascitaSan Vito di Leguzzano, 16 novembre 1912
MorteSarriòn, 13 luglio 1938
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Aeronautica
CorpoAviazione Legionaria
SpecialitàCaccia
Anni di servizio1935 - 1938
GradoSottotenente a.a.r.n. di complemento
GuerreGuerra civile spagnola
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Mario Cenzi (San Vito di Leguzzano, 16 novembre 1912Sarriòn, 13 luglio 1938) è stato un militare e aviatore italiano, decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della guerra civile spagnola[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a San Vito di Leguzzano, provincia di Vicenza, il 16 novembre 1912.[3] Conseguì il diploma di ragioniere e perito commerciale presso l'Istituto tecnico commerciale ad indirizzo mercantile di Padova nel 1934.[4] Nel 1934-1935 si iscrisse alla facoltà di economia e commercio dell'Istituto Superiore di scienze economiche e commerciali dell'Università Cà Foscari di Venezia. Iscritto nel 1935 al corso di pilota per volo a vela, nello stesso anno fu ammesso, a domanda, quale aviere, al corso allievi ufficiali piloti di complemento della Regia Aeronautica.[1] Nel maggio 1936 conseguì sull'aeroporto di Pisa il primo brevetto di pilota, e sei mesi dopo a Grottaglie quello di pilota militare.[1] Nominato sottotenente pilota nel marzo 1937, prestò il servizio di prima nomina presso il 51º Stormo Caccia Terrestre.[1] Trattenuto in servizio attivo a domanda nel dicembre 1937, fu assegnato ll'Aviazione Legionaria e mandato a combattere nella guerra di Spagna nei reparti da caccia.[1] Si distinse subito nei combattimenti tanto da venire decorato con una medaglia d'argento al valor militare.[1] Cadde in combattimento sul cielo di Sarriòn il 13 luglio del 1938, e fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2] Il 15 novembre 1939 il rettore Carlo Alberto dell'Agnola gli conferì la laurea "honoris causa" in economia e commercio.[1] Una piazza di Montebello Vicentino e una di Sirmione[N 1] portano il suo nome.[5]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Pilota da caccia volontario in una missione di guerra combattuta per gli alti ideali di civiltà fascista, partecipava alla dura quotidiana lotta con entusiastico slancio e dedizione completa. In numerose azioni di guerra portava valido contributo al brillante esito di esse. Il 13 luglio 1938, durante una crociera di vigilanza, accortosi che una massa preponderante di caccia avversaria stava per assalire una squadriglia in condizioni di netta inferiorità numerica e di quota, con prontezza e generoso slancio non esitava a frapporsi con pochi altri camerati fra assalitori ed assaliti. Incurante del numero e del vantaggio degli avversari, portato dal suo generoso slancio ne sosteneva il violento urto, opponendo la sua eroica irruenza e la sua tenace aggressività in un accanito combattimento che frustava completamente la capacità offensiva e l'iniziale minaccioso intento avversario. Durante l'aspra mischia, dopo aver concorso all'abbattimento di quattro caccia nemici, attaccato da numerosi avversari, non desisteva dalla lotta e continuava a prodigarsi fino all'estremo limite delle sue energie, offrendo per la salvezza de la vittoria dei camerati il glorioso e generoso sacrificio della propria esistenza. Cielo di Spagna, 13 luglio 1938.[3]»
— Regio Decreto del 20 novembre 1939.[3]
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Volontario in missione di guerra per l’affermazione degli ideali fascisti, partecipava quale pilota da caccia a numerose scorte e crociere dimostrando in ogni circostanza belle doti di combattente, spirito di sacrificio e elevate virtù militari. Cielo di Spagna, gennaio -aprile 1938.[6]»

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Suo padre Cesare era stato nominato commissario prefettizio della cittadina sul lago di Garda, di cui dopo la fine della seconda guerra mondiale ne fu anche sindaco.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ruggero Bonomi, Viva la Muerte. Diario dell'"Aviacion del El Tercio", Roma, Ufficio Editoriale Aeronautico, 1941.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume primo (1924-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 302.
  • Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1969.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Censi, Mario, su Combattenti Liberazione. URL consultato il 2 gennaio 2022.
  • Mario Censi, su Università Cà Foscari Venezia. URL consultato il 2 gennaio 2022.
  • Mario Censi, su Amici di Montebello. URL consultato il 2 gennaio 2022.