Neoliberty

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Voce principale: Architettura del Novecento.

Il termine neoliberty indica un tipo di architettura revivalista nato in Italia negli anni cinquanta come reazione agli assunti dell'architettura razionalista e dell'architettura organica[1], quest'ultima proposta in Italia qualche anno prima da Bruno Zevi. Il movimento neoliberty si manifesta a Torino con le prime opere di Roberto Gabetti e Aimaro Isola a Milano e Novara con Guido Canella, dello Studio BBPR, degli Architetti Associati (Vittorio Gregotti, Lodovico Meneghetti e Giotto Stoppino)[2]. Il movimento trovò i favori della redazione della rivista Casabella-Continuità, in quegli anni diretta da Ernesto Nathan Rogers, e l'avversione della rivista di Bruno Zevi L'architettura. Apertamente critico nei confronti del movimento fu il teorico d'architettura inglese Reyner Banham che, in occasione dell'Expo 1958 di Bruxelles, dopo aver visto il Padiglione italiano scrisse un articolo sulla rivista Architectural Review dal titolo "Il neoliberty - la ritirata italiana dall'architettura moderna"[3].

Fautrice dei principi del Neoliberty è stata Gae Aulenti, con particolare riferimento al progetto del Museo d'Orsay, alla Lampada Giova e alla serie di mobili da giardino Locus Solus.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vinca Masini (1).
  2. ^ Vinca Masini (2), p. 10.
  3. ^ Zevi, p. 257.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Lara Vinca Masini, Art Nouveau, in Art Dossier, n. 31, Firenze, Giunti, 1989. URL consultato il 12 febbraio 2014.
  • Lara Vinca Masini, Il Liberty. Art Nouveau, Firenze, Giunti, 2009, ISBN 978-88-09-06229-0.
  • Maria Adriana Giusti, Rosa Tamborrino, Edificio per uffici e abitazioni, in Guida all'Architettura del Novecento in Piemonte (1902-2006), Torino, Umberto Allemandi & C., 2008, pp. 302–304.
  • Studio Architetti BBPR, Tre Problemi di ambientamento: la Torre Velasca a Milano, un edificio per uffici e appartamenti a Torino, Casa Lurani a Milano, dello studio BBPR, in Casabella continuità, n. 232, Milano, ottobre 1959, pp. 4–8; 18-2382.
  • Bruno Zevi, L'andropausa degli architetti moderni italiani, in Editoriali di architettura, Torino, Einaudi, 1979, pp. 253–257.
  • (EN) Reyner Banham, Neo Liberty - The Italian retreat from modern architecture, in Architectural Review, Londra, aprile 1959.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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