Pietro Giovanni Aliotti

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Pietro Giovanni Aliotti
vescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricopertiVescovo di Forlì
 
Nominato vescovo23 ottobre 1551
Deceduto1563
 

Pietro Giovanni Aliotti, o Aleotti (... – 1563), è stato un vescovo cattolico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Pietro Giovanni Aliotti, o Pier Giovanni Aliotti, già nel 1532 era guardarobiere pontificio e maestro di camera, prima di Clemente VII e poi di Giulio III, che lo nominò vescovo di Forlì nel 1551, carica che tenne fino alla morte. Dai pontefici fu spesso impiegato come uomo di fiducia per diversi incarichi. Tra gli altri, ebbe il compito di coordinare i lavori per l'esecuzione di Villa Giulia[1].

Vasari riportò come Michelangelo non lo potesse soffrire, tanto da avergli affibbiato il soprannome di Tantecose, perché «voleva fare ogni cosa [...] e voleva che ogni cosa dipendesse da lui»[2].

Anche Benvenuto Cellini si lamentò di lui perché lo sollecitava, per conto di Clemente VII, a finire quanto gli era stata commissionato[3].

Partecipò ai lavori conclusivi del Concilio di Trento.

Aliotti, come vescovo, esplicò un'incisiva azione che portò Forlì ad essere «citata come esempio di ortodossia e di zelo religioso»[4]. Proseguì sulla stessa linea il suo successore Antonio Giannotti (1563-1578). Come risultato, negli anni sessanta del secolo, il patetismo nell'arte forlivese si poneva sostanzialmente «in anticipo sui fatti romani degli anni settanta»[5].

L'Aliotti è fra i dedicatari delle poesie della raccolta Rime di Bernardo Cappello.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Alessio Brugnoli, Villa Giulia, su Il canto oscuro, 20 luglio 2021. URL consultato il 19 luglio 2022.
  2. ^ Giorgio Vasari, Michelagnolo Buonarroti, in Le vite de più eccellenti pittori, scultori e architetti, vol. 12, Firenze, Felice Le Monnier, pp. 228 e 237-238. URL consultato il 19 luglio 2022.
  3. ^ Enrico Olivetti (a cura di), Benvenuto Cellini (✶1500 †1571), su Dizionario italiano. Dizionario autori. URL consultato il 19 luglio 2022.
  4. ^ Giordano Viroli (a cura di), Palazzi di Forlì, Nuova Alfa Editoriale, 1995, p. 11.
  5. ^ Giordano Viroli, Ibidem; Anna Colombini Ferretti (a cura di), Dipinti d'altare in età di Controriforma in Romagna 1560-1650. Opere restaurate dalle diocesi di Faenza, Forlì, Cesena e Rimini, Bologna 1982, p. 38.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Forlì Successore
Bernardo Antonio de' Medici 1551-1563 Antonio Giannotti da Montagnana
Controllo di autoritàVIAF (EN257479539 · ISNI (EN0000 0003 7883 4817 · BAV 495/174579