Imperobator
Imperobator | |
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Stato di conservazione | |
Fossile | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Superordine | Dinosauria |
Ordine | Saurischia |
Sottordine | Theropoda |
Famiglia | †Dromaeosauridae |
Sottofamiglia | †Unenlagiinae? |
Genere | †Imperobator Ely & Case, 2019[1] |
Nomenclatura binomiale | |
†Imperobator antarcticus Ely & Case, 2019[1] |
Imperobator (il cui nome significa "potente guerriero") è un genere estinto di dinosauro teropode paraviano vissuto nel Cretaceo superiore, circa 71-70 milioni di anni fa (Maastrichtiano), in quella che oggi è la Formazione di Snow Hill Island, in Antartide. Il genere contiene una singola specie, ossia I. antarcticus,[1] prima della descrizione conosciuta solo con il nome informale di "dromeosauro di Naze", nonostante l'unico esemplare fossile conosciuto, un piede frammentario, non mostri la presenza del famoso "artiglio a falce" tipico dei dromaeosauri.[1]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]L'esemplare olotipo misura circa 45 centimetri di lunghezza, ponendo le dimensioni stimate per l'altezza di Imperobator intorno ai 2 metri[1], paragonabile alle dimensioni dei dromaeosauri più grandi come Utahraptor e Austroraptor.[2] Tuttavia, le stime precedenti sono state criticate per la loro mancanza di specifiche sui parametri per i calcoli, e i riesami della falange III-1 e del metatarso distale III di Imperobator hanno suggerito che fossero molto più piccoli di quelli di Austroraptor e più simili per dimensioni a quelli di Neuquenraptor e Deinonychus, il che ha portato alla revisione sulle stime corporee dell'animale, con una lunghezza totale di circa 2-3 metri.[3] Nonostante la precedente assegnazione ai Dromaeosauridae, Imperobator è stato successivamente assegnato al clade Paraves a causa di alcune caratteristiche che differiscono da quelle dei dromaeosauridi, tra cui la mancanza di un artiglio falciforme, la superficie liscia del II metatarso distale e la mancanza di un ungueale sul secondo dito del piede.[1] Del materiale cranico non descritto preserva i denti della mascella e del dentario, che erano lunghi, curvi e lamellari come in altri paraviani carnivori.[4][5]
Classificazione
[modifica | modifica wikitesto]Prima della sua descrizione ufficiale, un articolo pubblicato nel 2007 annunciò l'esemplare e lo assegnò al clade Dromaeosauridae; l'esemplare venne soprannominato il "dromaeosauro di Naze".[6] Ciò risultò problematico poiché UCMP 276000 non presentava molteplici caratteristiche che ci si aspetterebbe dai dromaeosauridi, tra cui l'assenza del prominente artiglio a falce. L'articolo che nominò e descrisse Imperobator lo assegnò solamente al clade Paraves, e la sua analisi filogenetica lo recuperò come correlato a membri più piccoli del gruppo:[1]
Paraves |
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In una versione modificata dell'ampia analisi filogenetica di Theropoda di Hartman et al. (2019)[7], Imperobator è stato recuperato come un membro basale di Deinonychosauria al di fuori di Dromaeosauridae, Unenlagiinae e Troodontidae.[4]
Nel 2024, i descrittori dell'unenlagiino Diuqin recuperarono Imperobator come un possibile unenlagiino.[8] Una rianalisi dettagliata di Imperobator fu pubblicata indipendentemente nel 2025 da Motta e colleghi. In tutte le varianti delle loro analisi filogenetiche, Imperobator fu recuperato come membro di Unenlagiinae. I risultati della loro analisi di consenso potato sotto Extended Implied Weighting sono visualizzati nel cladogramma sottostante:[3]
Paraves |
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Paleoecologia
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Imperobator è noto esclusivamente dal membro di Cape Lamb della Formazione Snow Hill Island nell'Isola di James Ross, un'isola nel gruppo dell'Isola di James Ross sul bordo nord-orientale della Penisola Antartica. La Formazione Snow Hill Island è una delle sole due principali formazioni rocciose contenenti resti di dinosauri ritrovate in Antartide, che ospita tutti i dinosauri del continente tranne due.[9] La composizione floreale, l'habitat e il clima sono simili a quelli dei moderni archi vulcanici.[10] Durante il periodo in cui visse Imperobator, il clima della Terra era molto più caldo e umido di quanto non lo sia oggi e di conseguenza l'Antartide era priva di ghiacci. L'ambiente era principalmente dominato da grandi e dense foreste di conifere, cicadee e ginkgo. Gli animali che abitavano l'Antartide in quel periodo avrebbero comunque dovuto sopportare lunghi periodi di oscurità durante l'inverno, proprio come nell'Antartide odierna.[5]
I fossili di Imperobator presentano alcune alterazioni superficiali e abrasioni, che indicano che hanno subito un trasporto minimo, una rielaborazione e un'alterazione subaerea.[1] Ciò è in contrasto con l'olotipo del parankylosauro Antarctopelta, i cui resti, probabilmente, galleggiarono verso il mare aperto prima di venire sepolti dai sedimenti marini sul fondale oceanico.[11][12] Dal sito in cui è stato ritrovato Imperobator, sono noti granuli di polline appartenenti alle Asteraceae, il gruppo contenente girasoli e margherite, rendendoli i più antichi esempi della famiglia mai scoperti.[13] Parte dell'ambiente potrebbe essere stato umido e simile alle torbiere, come evidenziato dalla presenza di Sphagnaceae (muschi di torba) e da molti altri gruppi come il licopodio Selaginella, il gruppo dei licheni Lycopodiaceae e il clade Ericaceae.[14] All'interno del membro di Cape Lamb della formazione sono stati ritrovati altri resti fossili di vertebrati terrestri, come l'ornitopode Morrosaurus, un ornitopode hypsylophodontide indeterminato[10], l'uccello primitivo Antarcticavis[15], un neornitino indeterminato[16], uno pterosauro senza nome[17], l'elasmosauride Vegasaurus[18]; i mosasauri Taniwhasaurus[19], Liodon[20], Plioplatecarpus[19] e Mosasaurus[20], squali come Notidanodon[10] e diversi pesci ossei dei gruppi Teleostei[10], Actinopterygii[21], Ichthyodectiformes[10] e Sphenocephalidae[10], così come resti di ammoniti.[10]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h (EN) Ricardo C. Ely e Judd A. Case, Phylogeny of A New Gigantic Paravian (Theropoda; Coelurosauria; Maniraptora) From The Upper Cretaceous Of James Ross Island, Antarctica, in Science Direct, aprile 2019, DOI:10.1016/j.cretres.2019.04.003.
- ^ (EN) F. E. Novas, D. Pol, J. I. Canale, J. D. Porfiri e J. O. Calvo, A bizarre Cretaceous theropod dinosaur from Patagonia and the evolution of Gondwanan dromaeosaurids, in Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences, vol. 276, n. 1659, 2008, pp. 1101–7, DOI:10.1098/rspb.2008.1554.
- ^ a b (EN) M. J. Motta, F. L. Agnolín, F. Brissón Egli e F. E. Novas, Unenlagiid affinities for Imperobator antarcticus (Paraves: Theropoda): paleobiogeographical implications, in Ameghiniana, vol. 62, n. 1, 2025, pp. 69–79, DOI:10.5710/AMGH.13.11.2024.3604.
- ^ a b (EN) Mickey Mortimer, Troodontidae, su The Theropoda Database. URL consultato il 26 maggio 2023 (archiviato il 5 gennaio 2023).
- ^ a b (EN) Matthew Lamanna, Judd Case, Eric Roberts e Victoria Arbour, Late Cretaceous non-avian dinosaurs from the James Ross Basin, Antarctica: description of new material, updated synthesis, biostratigraphy, and paleobiogeography, in Advances in Polar Science, vol. 30, n. 3, 2019, pp. 228–250.
- ^ (EN) J. A. Case, J. E. Martin e M. Reguero, A dromaeosaur from the Maastrichtian of James Ross Island and the Late Cretaceous Antarctic dinosaur fauna, in U.S. Geological Survey and the National Academies, 2007, pp. 26, DOI:10.3133/ofr20071047SRP083.
- ^ (EN) S. Hartman et al., A new paravian dinosaur from the Late Jurassic of North America supports a late acquisition of avian flight, in PeerJ, vol. 7, 2019, pp. e7247, DOI:10.7717/peerj.7247.
- ^ (EN) Juan D. Porfiri et al., Diuqin lechiguanae gen. et sp. nov., a new unenlagiine (Theropoda: Paraves) from the Bajo de la Carpa Formation (Neuquén Group, Upper Cretaceous) of Neuquén Province, Patagonia, Argentina, in BMC Ecology and Evolution, vol. 24, n. 1, 14 Giugno 2024, pp. 77, DOI:10.1186/s12862-024-02247-w.
- ^ (EN) N.D. Smith, P.J. Makovicky, W.R. Hammer e P.J. Currie, The dinosaurs of the Early Jurassic Hanson Formation of the central Transantarctic Mountains: phylogenetic review and synthesis, in Open-File Report, US Geological Survey and the National Academies, Short Research Paper, vol. 3, U.S. Geological Survey, 2007, DOI:10.3133/ofr20071047SRP003.
- ^ a b c d e f g (EN) Marcelo A. Reguero et al., Late Campanian-Early Maastrichtian Vertebrates from the James Ross Basin, West Antarctica: Updated Synthesis, Biostratigraphy, And Paleobiogeography, in Anais da Academia Brasileira de Ciências, vol. 94, 3 Giugno 2022, pp. e20211142, DOI:10.1590/0001-3765202220211142. URL consultato il 4 Giugno 2023 (archiviato il 1º aprile 2024).
- ^ (EN) Jordan C. Mallon, Donald M. Henderson, Colleen M. McDonough e W.J. Loughry, A "bloat-and-float" taphonomic model best explains the upside-down preservation of ankylosaurs, in Palaeogeography, Palaeoclimatology, Palaeoecology, vol. 497, 2018, pp. 117–127, DOI:10.1016/j.palaeo.2018.02.010.
- ^ (EN) L. Salgado e Z. Gasparini, Reappraisal of an ankylosaurian dinosaur from the Upper Cretaceous of James Ross Island (Antarctica) (PDF), in Geodiversitas, vol. 28, n. 1, 2006, pp. 119–135 (archiviato il 21 maggio 2023).
- ^ (EN) Viviana D. Barreda et al., Early evolution of the angiosperm clade Asteraceae in the Cretaceous of Antarctica, in Proceedings of the National Academy of Sciences, vol. 112, n. 35, 2015, pp. 10989–10994, DOI:10.1073/pnas.1423653112.
- ^ (EN) Viviana D. Barreda, Luis Palazzesi e Eduardo B. Olivero, When flowering plants ruled Antarctica: evidence from Cretaceous pollen grains, in New Phytologist, vol. 223, n. 2, 2019, pp. 1023–1030, DOI:10.1111/nph.15823.
- ^ (EN) Amanda Cordes-Person, Carolina Acosta Hospitaleche, Judd Case e James Martin, An enigmatic bird from the lower Maastrichtian of Vega Island, Antarctica, in Cretaceous Research, vol. 108, 1º aprile 2020, pp. 104314, DOI:10.1016/j.cretres.2019.104314.
- ^ (EN) Carolina Acosta Hospitaleche e Javier N. Gelfo, New Antarctic findings of Upper Cretaceous and lower Eocene loons (Aves: Gaviiformes), in Annales de Paléontologie, vol. 101, n. 4, 2015, pp. 315–324, DOI:10.1016/j.annpal.2015.10.002. URL consultato il 4 Giugno 2023 (archiviato il 14 aprile 2024).
- ^ (EN) Alexander W. A. Kellner et al., Pterodactyloid pterosaur bones from Cretaceous deposits of the Antarctic Peninsula, in Anais da Academia Brasileira de Ciências, vol. 91, suppl 2, 2 Dicembre 2019, pp. e20191300, DOI:10.1590/0001-3765201920191300.
- ^ (EN) José P. O’Gorman, Leonardo Salgado, Eduardo B. Olivero e Sergio A. Marenssi, Vegasaurus molyi, gen. et sp. nov. (Plesiosauria, Elasmosauridae), from the Cape Lamb Member (lower maastrichtian) of the Snow Hill Island Formation, Vega Island, Antarctica, and remarks on Wedellian Elasmosauridae, in Journal of Vertebrate Paleontology, vol. 35, n. 3, 4 Maggio 2015, pp. e931285, DOI:10.1080/02724634.2014.931285. URL consultato il 4 Giugno 2023 (archiviato l'8 dicembre 2024).
- ^ a b Martin S. Fernandez e Zulma Gasparini, Campanian and Maastrichtian mosasaurs from Antarctic Peninsula and Patagonia, Argentina, in Bulletin de la Société Géologique de France, vol. 183, n. 2, 2012, pp. 93–102, DOI:10.2113/gssgfbull.183.2.93.
- ^ a b (EN) J.E. Martin et al., Mosasaurs (Reptilia) from the Late Cretaceous of the Antarctic peninsula, in Antarctica at the Close of a Millennium, Eighth International Symposium on Antarctic Earth Sciences, vol. 35, Royal Society, New Zealand Bulletin, 2002, pp. 293-299.
- ^ (EN) Eric M. Roberts et al., Stratigraphy and vertebrate paleoecology of Upper Cretaceous–?lowest Paleogene strata on Vega Island, Antarctica, in Palaeogeography, Palaeoclimatology, Palaeoecology, vol. 402, 15 Maggio 2014, pp. 55–72, DOI:10.1016/j.palaeo.2014.03.005. URL consultato il 4 Giugno 2023 (archiviato il 22 dicembre 2022).
Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Imperobator, su Fossilworks.org.