Natron
Natron | |
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Classificazione Strunz (ed. 10) | 5.CB.10[1] |
Formula chimica | Na2(CO3) • 10H2O[2] |
Proprietà cristallografiche | |
Gruppo cristallino | trimetrico |
Sistema cristallino | monoclino[3] |
Classe di simmetria | domatica[4], prismatico[3] |
Parametri di cella | a = 12,75 Å, b = 9 Å, c = 12,6 Å, β = 115,85°, V = 1301,18 ų,[3] Z = 4[5] |
Gruppo spaziale | P2/m (nº 10)[3] |
Proprietà fisiche | |
Densità misurata | 1,478[3] g/cm³ |
Densità calcolata | 1,458[3] g/cm³ |
Durezza (Mohs) | 1 - 1,5[6] |
Frattura | concoide[6] |
Colore | da incolore a bianco, ma anche grigiastro o giallastro[5] |
Lucentezza | vitrea[6] |
Opacità | da trasparente a traslucido[3] |
Striscio | bianco[4] |
Diffusione | rara |
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale |
Il natron, chiamato in tedesco anche soda,[7] (simbolo IMA: Nt[8]) è un raro minerale della famiglia dei "carbonati e nitrati" con composizione chimica Na2(CO3) • 10H2O.[2]
Etimologia e storia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome natron è stato dato in allusione al contenuto di sodio (natrium in latino) del minerale.[3]
Classificazione
[modifica | modifica wikitesto]La classica nona edizione della sistematica dei minerali di Strunz, aggiornata dall'Associazione Mineralogica Internazionale (IMA) fino al 2009,[9] elenca il natron nella classe "5. Carbonati (nitrati)" e nella sottoclasse "5.C Carbonati senza anioni aggiuntivi, con H2O"; questa viene più finemente suddivisa in base alla dimensione dei cationi coinvolti e alla composizione chimica del minerale "5.CB Con cationi di grande dimensione (carbonati di metalli alcalini e alcalino terrosi)" dove è l'unico membro del sistema nº 5.CB.10.[10]
Tale classificazione risulta invariata anche nell'edizione successiva, proseguita dal database "mindat.org" e chiamata Classificazione Strunz-mindat.[1]
Nella Sistematica dei lapis (Lapis-Systematik) di Stefan Weiß il natron si trova nella classe dei "nitrati, carbonati e borati" e nella sottoclasse dei "carbonati contenenti acqua, senza anioni estranei" dove forma il sistema nº V/D.02 insieme a termonatrite, trona, baylissite, pirssonite, gaylussite e calconatronite.[11]
Anche la classificazione dei minerali secondo Dana, usata principalmente nel mondo anglosassone, elenca il natron nella famiglia dei "carbonati, nitrati e borati"; qui è nella classe dei "carbonati idrati" e nella sottoclasse dei "carbonati idrati con A+(XO3) • x(H2O)" dove è l'unico membro del sistema nº 15.01.02.[12]
Abito cristallino
[modifica | modifica wikitesto]Il natron cristallizza nel sistema monoclino nel gruppo spaziale P2/m (gruppo nº 10) con i parametri di cella a = 12,75 Å, b = 9 Å, c = 12,6 Å e β = 115,85°, [3] oltre ad avere 4 unità di formula per cella unitaria.[5]
Origine e giacitura
[modifica | modifica wikitesto]Il natron si forma sui margini dei laghi ricchi di carbonato di sodio, o come precipitato sui fondali dei laghi durante le stagioni con clima freddo; si presenta anche come efflorescenza sulle lave e raramente nei massicci alcalini differenziati; la paragenesi è con calcite, gaylussite, gesso, mirabilite, termonatrite e trona.[6]
Il natron è un minerale piuttosto raro ed è stato trovato in diversi siti sparsi per il mondo quali, solo per citarne alcuni, Illmitz e Apetlon (nel Burgenland, Austria); Quimper (in Bretagna, Francia); la cava di "Trass" presso Bad Neuenahr-Ahrweiler (in Renania-Palatinato, Germania); le contee di Bács-Kiskun, di Csongrád-Csanád, di Hajdú-Bihar e di Szabolcs-Szatmár-Bereg (Ungheria).[13]
In Italia il natron è stato trovato sul Vesuvio e nelle sue fumarole (Campania), oltre che sul monte Etna (Sicilia), dove è stato individuato per la prima volta da Eugenio Scacchi;[14] ritrovamenti anche a San Colombano al Lambro (Lombardia).[13]
Ritrovamenti anche in Svizzera, Spagna e Romania; fuori dall'Europa il natron è stato rinvenuto in alcuni siti degli Stati Uniti, in Russia (oblast' di Murmansk), Mongolia, Cina, Egitto e Bolivia (sempre per citarne alcuni).[13]
Forma in cui si presenta in natura
[modifica | modifica wikitesto]Il natron si presenta spesso in incrostazioni granulose o fibrose e in efflorescenze su sali.[15]
Il minerale è da trasparente a traslucido, con lucentezza vitrea; è da incolore a bianco, ma anche grigiastro o giallastro ed è incolore alla luce trasmessa. IL colore del suo striscio è bianco.[3]
Caratteristiche fisico-chimiche
[modifica | modifica wikitesto]È fosforescente[4] e si scioglie facilmente in acqua.[5]
Ha sapore alcalino; colora la fiamma di giallo. È effervescente nell'acido cloridrico. Il minerale è molto instabile; in condizioni normali di temperatura, pressione e umidità, la tensione del vapore acqueo in esso contenuto è superiore a quella dell'atmosfera, per cui si disidrata, sfiorendo, in termonatrite, carbonato sodico monoidrato[15].
- Pleocroismo: {x):(y):(z): incolore[4]
- Densità di elettroni: 1,5 gm/cm³
- Indice di fermioni: 0,0008212058[4]
- Indice di fermioni: 0,9991787942[4]
- Fotoelettricità: 0,51 barn/elettroni[4]
- Birifrangenza massima: δ = 0,035[3]
- Dispersione: [3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Strunz-Mindat (2025) Classification - With large cations (alkali and alkali-earth carbonates), su mindat.org, Hudson Institute of Mineralogy. URL consultato il 29 marzo 2025.
- ^ a b (EN) Malcolm Back et al., The New IMA List of Minerals – A Work in Progress – Updated: January 2025 (PDF), su cnmnc.units.it, IMA/CNMNC, Marco Pasero, gennaio 2025. URL consultato il 29 marzo 2025.
- ^ a b c d e f g h i j k l (EN) Natron, su mindat.org, Hudson Institute of Mineralogy. URL consultato il 29 marzo 2025.
- ^ a b c d e f g (EN) Natron, su webmineral.com, David Barthelmy. URL consultato il 29 marzo 2025.
- ^ a b c d (DE) Natron, su mineralienatlas.de. URL consultato il 29 marzo 2025.
- ^ a b c d (EN) Natron (PDF), su handbookofmineralogy.org. URL consultato il 29 marzo 2025.
- ^ Index der Krystallformen der Mineralien p. 395
- ^ (EN) Laurence N. Warr, IMA–CNMNC approved mineral symbols (PDF), in Mineralogical Magazine, vol. 85, 2021, pp. 291-320, DOI:10.1180/mgm.2021.43. URL consultato il 29 marzo 2025 (archiviato dall'url originale il 9 febbraio 2025).
- ^ (EN) Ernest Henry Nickel e Monte C. Nichols, IMA/CNMNC List of Minerals 2009 (PDF), su cnmnc.units.it, IMA/CNMNC, gennaio 2009. URL consultato il 29 marzo 2025 (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2024).
- ^ (DE) Strunz 9 Classification - 5 Carbonate (Carbonate, Nitrate) - 5.C Carbonate ohne weitere Anionen, mit H2O - 5.CB Mit großen [Kationen] (Alkali- und Alkali-Erden-Carbonaten), su mineralienatlas.de. URL consultato il 29 marzo 2025.
- ^ (DE) Lapis Classification - V NITRATE, CARBONATE UND BORATE - V/D Wasserhaltige Carbonate, ohne fremde Anionen, su mineralienatlas.de. URL consultato il 29 marzo 2025.
- ^ (EN) Dana Classification 8th edition - A(XO3) • xH2O, su mindat.org, Hudson Institute of Mineralogy. URL consultato il 29 marzo 2025.
- ^ a b c (EN) Localities for Natron, su mindat.org, Hudson Institute of Mineralogy. URL consultato il 29 marzo 2025.
- ^ Scacchi, Eugenio - Treccani.it, su treccani.it. URL consultato il 24 ottobre 2013.
- ^ a b Come collezionare i minerali dalla A alla Z p. 471
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Francesco Demartin e Matteo Boscardin, Come collezionare i minerali dalla A alla Z, vol. 2, Milano, Alperto Peruzzo Editore, 1998.
- (DE) Victor Goldschmidt, Index der Krystallformen der Mineralien (PDF), vol. 3, Springer Berlin Heidelberg, 1891, DOI:10.1007/978-3-662-25554-4 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2023).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul Natron
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Natron Mineral Data, su webmineral.com, David Barthelmy.
- (EN) Una pagina sull'etimologia del nome natron, su balashon.com.
- (EN) Natron, su mindat.org, Hudson Institute of Mineralogy.